Istat: 428,8 mln di presenze nel 2018 record storico. Online si prenota quasi 70% dei viaggi

Nel 2018 nuovo record storico di presenze di clienti negli esercizi ricettivi italiani: 428,8 milioni, +2% sul 2017. Roma è la principale destinazione con circa 29 milioni di presenze, seguita da Venezia e Milano (entrambe con 12,1 milioni).

Gli Stati Uniti, con una crescita del 14,9% rispetto al 2017, salgono al secondo posto, dopo la Germania, nella classifica per nazionalità dei clienti stranieri. Le vacanze rappresentano circa l’85% dei viaggi dei residenti (+13,9% sul 2017). Per il restante 15% si tratta di viaggi di lavoro (+48,8%). I dati sono contenuti Report Istat sul turismo 2018.

Nel 2018, gli esercizi ricettivi italiani, con circa 428,8 milioni di presenze e 128,1 milioni di arrivi, hanno raggiunto un nuovo massimo storico, superando il picco già raggiunto nel 2017. Con una quota del 13,6% sul totale della Ue28, l’Italia è il terzo Paese in Europa per numero di presenze negli esercizi ricettivi, dopo Spagna e Francia.

Rispetto all’anno precedente, i flussi turistici aumentano del 4% in termini di arrivi (quasi 5 milioni in più) e del 2% in termini di presenze (8,2 milioni di notti in più).

Le presenze risultano in crescita per gli esercizi alberghieri (+1,6%), ma soprattutto per quelli extralberghieri (+2,7%); questi ultimi hanno registrato un incremento degli arrivi del 6,5%, il doppio di quello, già significativo, degli esercizi alberghieri (+3,2%).

Si consolida così un trend che ha visto crescere il peso degli esercizi extralberghieri in termini sia di arrivi (dal 19,2% del 2008 al 24,5% del 2018) sia di presenze (dal 32,6% al 34,8%).

Continua la dinamica positiva della domanda interna di turismo, con un aumento sia degli arrivi (+3,6%) sia delle presenze (+1,1%) di clienti residenti in Italia.

L’incremento della clientela residente ha interessato soprattutto le presenze nelle strutture extralberghiere (+1,7% rispetto al 2017).

La permanenza media è pari a 3,35 notti per cliente e risulta in lieve calo per tutte le componenti del turismo, con riferimento alla tipologia della clientela e dell’offerta. La maggiore flessione riguarda il settore extralberghiero (-0,18 notti contro -0,05 notti degli alberghi).

Nel 2018, il pernottamento è stato prenotato direttamente per circa il 70% dei viaggi; l’incidenza è maggiore nel caso di quelli per vacanza (72,7%). Le prenotazioni dirette aumentano per le vacanze (+14,3% rispetto al 2017) e soprattutto per i viaggi di lavoro (+42,3%).

Le partenze effettuate senza prenotare l’alloggio (circa il 14,0%) aumentano invece del 22,2% rispetto al 2017 e riguardano nel 2018 circa il 13% delle vacanze e più di un viaggio di lavoro su cinque. Si prenota tramite agenzie, includendo anche quelle online, il 12,8% dei viaggi (+15,1% rispetto al 2017).

I viaggi con alloggio prenotato su Internet sono in costante crescita (+24,1% rispetto al 2017), in particolare quelli effettuati per motivi di lavoro (+30,3%). Nell’arco degli ultimi cinque anni, l’utilizzo del web per prenotare l’alloggio (direttamente o tramite agenzie online) è cresciuto molto, passando dal 54,6% nel 2014 al 68,9% nel 2018.

Nel 2018 i residenti che pernottano negli esercizi ricettivi in Italia spendono in media 365 euro per viaggio e 83 euro per notte, in diminuzione rispetto al 2017 (rispettivamente -9,7% e -4,6%) attestandosi ai livelli del 2016. Un viaggio entro i confini nazionali costa meno della metà di uno all’estero (821 euro in media), con una differenza media di 39 euro al giorno (all’estero la stima della spesa media giornaliera è pari a 122 euro). Considerando la variazione annua dei flussi per regione di destinazione, nel 2018 gli aumenti più consistenti in termini di presenze hanno interessato il Lazio (+8,5% rispetto al 2017), l’Umbria (+8,3%), la Campania (+6,1%) e la Sardegna (+5,0%). Le uniche regioni ad avere subito flessioni in termini di presenze sono Marche, Liguria e Lombardia.

Fonte travelnostop.com

Nuova normativa sui pacchetti turistici. Tutto quello che c’è da sapere

Diritti e doveri del viaggiatore, fondo di garanzia, assicurazioni. Le nuove regole per i pacchetti di viaggio e i servizi turistici collegati.

Le vacanze sono un bene prezioso. E se il viaggio del cliente non corrisponde a quanto aveva acquistato, ha tutto il diritto di chiedere una tutela. Ma come garantirgliela? Cosa impone la nuova normativa alle imprese che vendono pacchetti di viaggio o servizi turistici collegati?

Per dare ai vostri clienti tutta l’assistenza necessaria, invitateli a consultare il sito dedicato ai Diritti del Viaggiatore e date un’occhiata qui di seguito alle informazioni che invece riguardano voi professionisti del settore.

La nuova definizione di pacchetto turistico
La nuova normativa ha introdotto la categoria dei “servizi turistici collegati”, che consiste nel collegamento di almeno due tipi di servizi turistici diversi acquistati ai fini del medesimo viaggio o vacanza, ma che non soddisfano le condizioni per essere qualificati come pacchetto e prevedono, di conseguenza, la conclusione di contratti distinti con i singoli fornitori di servizi turistici. Ciò comporta che ciascun fornitore sia ritenuto responsabile limitatamente al servizio venduto e che il professionista che ha agevolato la vendita non sia responsabile per la corretta esecuzione dei singoli servizi turistici.
Si hanno “servizi turistici collegati” quando almeno due tipi diversi di servizi sono acquistati ai fini dello stesso viaggio o della stessa vacanza e comportano la conclusione di contratti distinti con i singoli fornitori di servizi turistici, se:
a) Il professionista tradizionale o online agevola, al momento di un’unica visita o un unico contatto, la selezione distinta e il pagamento distinto di ogni servizio turistico da parte dei viaggiatori;
b) oppure se il professionista online agevola, attraverso processi collegati di prenotazione, l’acquisto mirato di almeno un servizio turistico aggiuntivo presso un altro professionista, quando il contratto con quest’altro professionista è concluso entro 24 ore dalla conferma della prenotazione del primo servizio turistico.
La prima ipotesi (a) riguarda sia le agenzie online sia le agenzie tradizionali, purché i due servizi vengano acquistati durante la stessa visita o contatto, mentre la seconda ipotesi (b) riguarda solo le agenzie online purché vi siano dei processi collegati di prenotazione (c.d. “through linked online booking processes”).

L’obbligo del Modulo Informativo Standard
È importante ricordare che anche chi agevola i servizi turistici collegati deve consegnare al viaggiatore il Modulo Informativo Standard.
Il documento segnala che, non trattandosi di un pacchetto turistico, il viaggiatore non gode di tutti i diritti che discendono dalla conclusione di un contratto avente a oggetto pacchetti turistici, ma che può tuttavia beneficiare anche lui di una “protezione insolvenza”. Ciò significa che il viaggiatore è tutelato in caso dell’insolvenza del venditore per i pagamenti effettuati per i servizi non prestati e anche per un eventuale rimpatrio.
Il Modulo Informativo Standard, che deve essere consegnato al cliente prima dell’acquisto di servizi turistici collegati, contiene l’indicazione della compagnia assicurativa o del fondo di garanzia del professionista che ha agevolato la vendita e che il viaggiatore potrà contattare in caso di insolvenza dell’operatore economico al quale si è affidato. Tale protezione non prevede il rimborso in caso di insolvenza del fornitore del servizio.

Diritti e Doveri del viaggiatore
Prima di prenotare un pacchetto, anche se acquistato tramite sito o app, l’agenzia di viaggi o il tour operator deve fornire tutte le informazioni standard sul prodotto, fra cui:
• la destinazione del viaggio (itinerario, date e durata del soggiorno, dettagli di eventuali trasferimenti, escursioni o visite) e un elenco di servizi inclusi.
• il nome e gli estremi di contatto dell’organizzatore del pacchetto turistico e, se il prodotto è venduto tramite un rivenditore, anche di quest’ultimo.
• il prezzo totale, comprensivo di tutte le imposte e, ove applicabile, di tutti i costi aggiuntivi – anche di carattere amministrativo e di gestione delle pratiche – con le modalità di pagamento.
• le informazioni sulle modalità per recedere dal contratto prima dell’inizio della sua esecuzione, pagando le relative penali.
• le informazioni su passaporto e visti.
• le informazioni riguardanti le procedure di trattamento dei reclami, i meccanismi di risoluzione alternativa delle controversie (ADR) e, se opportuno, l’organismo ADR e la piattaforma per la risoluzione online delle controversie.

Il Contratto: stipulazione, modifiche, cessione
Con la nuova disciplina scompare per il contratto il requisito della forma scritta obbligatoria. L’obbligo permane solo quando il contratto viene concluso alla presenza fisica delle Parti. In caso contrario, la copia può essere resa tramite e-mail o altro supporto durevole (inteso quale mezzo che permette la riproduzione del contenuto di uno scritto o documento, es. chiave usb, cd-rom, dvd, hard disk) in cui vengono riassunti i servizi prenotati come da richiesta del viaggiatore.
Per quanto concerne la modifica unilaterale del contratto, a seguito del recepimento della nuova direttiva con il nuovo art. 40 Codice del Turismo, questa è ammessa solo se (a) espressamente prevista nel contratto e (b) sia una modifica di scarsa importanza. La comunicazione della modifica avviene non più in forma scritta, ma su supporto durevole.
Nel caso in cui il viaggiatore fosse impossibilitato a partire, permane la possibilità di cedere il contratto a un terzo che soddisfi tutte le condizioni per la fruizione del servizio. Tutto questo previo ragionevole preavviso ed eventualmente dietro pagamento di costi aggiuntivi.
Il viaggiatore non è però più tenuto a comunicare “di trovarsi nell’impossibilità di usufruire del pacchetto”, ed il termine entro il quale è possibile cedere il pacchetto passa da 4 a 7 giorni dall’inizio del servizio acquistato. Il recesso è tuttavia escluso quando il pacchetto acquistato rientra in un’offerta con tariffe sensibilmente inferiori rispetto alle proposte correnti.

Annullamento del Contratto da parte dell’organizzatore
In condizioni normali, se l’organizzatore annulla la vendita prima dell’inizio del pacchetto, il cliente ha diritto a un rimborso e, se del caso, a un indennizzo.
L’organizzatore può recedere senza dover corrispondere alcuna penale o indennizzo nei casi in cui il recesso sia motivato dal mancato raggiungimento del numero minimo di persone previsto dal contratto, o sopravvengano eventi inevitabili e/o straordinari. In entrambi i casi l’organizzatore non è esonerato dal comunicare tempestivamente il recesso al viaggiatore ed è tenuto al rimborso di quanto già versato, ma non all’indennizzo.
In caso di disastro naturale o di altri problemi gravi nella destinazione del viaggio che possono incidere sul pacchetto, l’organizzatore può annullare il servizio “tutto compreso”. Anche il cliente ha la possibilità di annullare il pacchetto gratuitamente per gli stessi motivi. In questi casi gli spetta il rimborso integrale dei pagamenti effettuati ma non l’indennizzo supplementare.

Aumento del Prezzo
L’organizzatore può aumentare il prezzo del pacchetto turistico solo se aumentano determinati costi specifici (per es. il prezzo del carburante). Questa possibilità deve essere chiaramente indicata nel contratto e non può essere applicata oltre 20 giorni prima dell’inizio del pacchetto.
Se l’aumento è superiore all’8% del prezzo totale del pacchetto, il cliente ha il diritto di recedere dal contratto senza dover pagare spese e/o penali di recesso.

L’Assistenza ai Viaggiatori
Il nuovo art. 45 Codice del Turismo introduce un vero e proprio obbligo in capo all’organizzatore di prestare adeguata assistenza al viaggiatore che si trovi in difficoltà. Tale assistenza si sostanzia nel fornirgli indicazioni di prima necessità, aiutarlo a reperire servizi turistici alternativi e metterlo in contatto con familiari o Autorità preposte. Dunque, se il cliente si trova in difficoltà durante la vacanza “tutto compreso” ad esempio per problemi di salute o perdita del passaporto, l’organizzatore deve prestare supporto fornendo informazioni sui servizi di assistenza sanitaria o consolare e, se necessario, aiutandolo a trovare servizi turistici alternativi. I costi sono però a carico del cliente.
Si ricorda che, ai sensi dell’art. 45, comma 2, Codice del Turismo “l’organizzatore può pretendere il pagamento di un costo ragionevole per tale assistenza qualora il problema sia causato intenzionalmente dal viaggiatore o per sua colpa, nei limiti delle spese effettivamente sostenute”.

L’errore di prenotazione
Sia nel caso di pacchetto turistico che di servizio turistico collegato, l’agente di viaggio o l’agenzia di viaggi online è responsabile per le seguenti situazioni in fase di prenotazione:
• problemi tecnici nel sistema di prenotazione;
• errori commessi quando il professionista si fa carico della prenotazione di un pacchetto turistico o di servizi turistici che rientrano in servizi turistici collegati.
Gli operatori non sono invece responsabili per gli errori di prenotazione commessi dal cliente oppure se i problemi sono ritenuti inevitabili o dovuti a circostanze straordinarie.

Il Fondo di Garanzia
Tra le principali tutele previste a favore del viaggiatore che acquista un pacchetto turistico o un servizio turistico collegato vi è la protezione in caso di insolvenza o fallimento. L’organizzatore e il venditore di sono infatti obbligati a dotarsi di una copertura che, nel caso in cui si trovino in stato di insolvenza o fallimento, assicuri al viaggiatore il rimborso del prezzo versato per l’acquisto del pacchetto/servizio, nonché il rientro immediato nel luogo di partenza nel caso in cui il contratto prevedesse il trasporto.
Se l’operatore con cui il cliente ha prenotato il pacchetto è insolvente e/o fallisce, il cliente stesso è tutelato attraverso il rimborso del prezzo versato ed il rientro presso il luogo di partenza nel caso nel contratto sia incluso il trasporto.
Gli organizzatori e i venditori possono adempiere tramite polizze assicurative, garanzie bancarie o forme associative, come la costituzione di un apposito fondo di garanzia o di un altro meccanismo in funzione in area UE.

Il danno da vacanza rovinata
In materia di responsabilità del professionista nei confronti del viaggiatore, la nuova normativa conferma quanto previsto nell’impianto precedente, mantenendo la duplice previsione della responsabilità per danni alla persona e per danni diversi da quelli alla persona.
La novità, in questo ambito, è rappresentata unicamente dall’innalzamento dei termini di prescrizione per il risarcimento dei danni diversi da quelli alla persona, che passa da 1 a 2 anni.
Rispetto al risarcimento del danno da vacanza rovinata si registrano invece due novità. La prima attiene al fatto che il risarcimento non possa più essere chiesto indifferentemente all’organizzatore o al venditore, ma dev’essere a questi domandato secondo le responsabilità derivanti dalla violazione dei rispettivi obblighi assunti con i rispettivi contratti.
La seconda riguarda il termine di prescrizione. Mentre prima, infatti, ai fini della prescrizione si applicavano i termini di cui agli artt. 44-45 vecchio testo (e dunque si rinviava a due termini di prescrizione diversi), adesso il diritto al risarcimento per il danno da vacanza rovinata si prescrive in tre anni, ovvero nel più lungo periodo per il risarcimento del danno alla persona previsto dalle disposizioni che regolano i servizi compresi nel pacchetto, a decorrere dalla data del rientro del viaggiatore nel luogo di partenza.

Le Assicurazioni
A tutela del viaggiatore la Normativa prevede cinque istituti di “protezione del rischio”.
1. “Protezione in caso di insolvenza o fallimento del tour operator o del venditore” – Copre il rimborso di quanto pagato per l’acquisto di un pacchetto/servizio turistico collegato e le spese necessarie per assicurare il rientro del viaggiatore (se tra i servizi era compreso il trasporto). È un obbligo di legge.
2. “Assicurazione Responsabilità Civile” – Copre i danni subiti dal viaggiatore derivanti dalla violazione degli obblighi contrattuali del tour operator e del venditore. È un obbligo di legge.
3. “Assicurazione spese di annullamento viaggio” – Nel caso in cui il viaggiatore voglia recedere “per motivi soggettivi” dal contratto prima dell’inizio del pacchetto. È facoltativa, ma non sono rari i casi nei quali il tour operator richiede che la stipula di tale assicurazione sia obbligatoria per il viaggiatore.
4. “Assicurazione copertura spese mediche” – Interviene in caso di malattia del viaggiatore durante il viaggio. È facoltativa.
5. “Assicurazione copertura spese varie” (es. perdita bagaglio, ecc.). È facoltativa.

La normativa relativa ai diritti del viaggiatore è attualmente costituita dal Codice del Turismo, come modificato dal d. lgs. n. 62/2018, che ha recepito la Direttiva 2015/2302.

Fonte www.ttgitalia.com

Agenzie e vettori alta tensione

Agenzie e vettori, alta tensione

I segnali indicano una tendenza, da parte di alcune compagnie aeree, a scegliere i punti vendita con cui lavorare.

I loro rapporti, bisogna riconoscerlo, non sono mai stati idilliaci. Per lo meno dal giorno in cui l’avvento di internet ha alimentato l’idea di poter disporre di un sistema di distribuzione a costo zero (o quasi). Ma ora la tensione tra compagnie aeree e agenzie di viaggi sembra crescere. A inasprire la situazione, sicuramente una congiuntura non facile per il trasporto aereo, come dimostrano le diverse uscite di scena, più o meno eclatanti, degli ultimi mesi.
Fare margini è diventato l’imperativo categorico per ogni vettore. E ancora una volta sotto le forche caudine rischiano di passare le agenzie di viaggi.
Negli scorsi giorni è scattato un allarme da due territoriali Fiavet (Lazio ed Emilia Romagna), sulla base di segnalazioni arrivate dalle agenzie di viaggi. “Sembrerebbe – ha raccontato il presidente di Fiavel Lazio Ernesto Mazzi a TTG Italia – che alcuni vettori abbiano tolto la possibilità di prenotare i loro voli tramite Crs ad agenzie che avevano un volume di prenotazioni limitato, oppure che avevano un tasso di conversione tra prenotazione e biglietteria sotto una certa soglia. Questo limite sembrerebbe essere il 45 per cento”.
La mossa, se confermata, potrebbe aumentare le tensioni tra i due fronti della filiera. Che già negli ultimi tempi non potevano certo vantare una relazione amichevole.
Bisogna anche tenere conto che, negli ultimi tempi, le compagnie aeree Iata hanno investito in Ndc, ovvero il nuovo standard di prenotazione progettato per superare i limiti di un meccanismo ormai datato. New Distribution Capability, però, ha anche pesato sulle tasche dei vettori. In un periodo in cui la marginalità non gode certo di ottima salute.
Questo si va ad aggiungere alla pressione sui conti dettata dalla spietata competizione sui prezzi. Una corsa fatta anche di piccoli stratagemmi (come alcune regole sui bagagli) volte semplicemente ad essere più competitivi sui motori di comparazione.
Non era sicuramente sperabile che il lavoro sui margini non toccasse anche le agenzie di viaggi, nonostante il taglio delle commissioni abbia ormai ridotto i costi al minimo.
La battaglia si fa serrata, anche perché la posta in gioco è grande: i fatti degli ultimi anni hanno dimostrato che non conta essere un big player o meno. Le rigide leggi dei conti non guardano in faccia nessuno.
Sempre negli scorsi giorni Claudio Cristofaro, presidente di Espressamente Viaggi (cui fa capo anche Simple Crs), avrebbe inoltre precisato a TTG Italia che alcune compagnie “hanno deciso di non vendere più alle agenzie non Iata, a meno di non avere garanzie dal consolidatore”.
La volontà, a questo punto, sembra essere chiara: ridurre il numero delle agenzie di viaggi con cui si lavora. È ancora presto per parlare di una vera e propria tendenza, ma i segnali ci sono.
Il trasporto aereo sta affrontando una nuova fase della sua esistenza. E, con esso, anche il suo rapporto con le agenzie di viaggi.

Fonte ttgitalia.com

Promozione Roadshw

I prossimi appuntamenti di M-Facility

INIZIANO I NUOVI ROADSHOW DI PRESENTAZIONE M-FACILITY

In occasione della presentazione dell’orario invernale da parte di Trenitalia, M-Facility illustrerà i vantaggi nell’utilizzo della piattaforma finanziaria STS.

LE PRIME TAPPE

Lecce, Pescara, Padova, Messina, Firenze, Roma, Reggio Calabria, Torino, Pesaro,

Contatta di uffici di M-Facility per scoprire la data e le modalità di partecipazione nella tua città M-Facility S.p.A

Tel 06 94831955  info@m-facility.it

Ectaa, la priorità di Dresin: «Nuove relazioni adv-vettori»

Nominato segretario generale dell’Ectaa ai primi di ottobre, Eric Dresin è il personaggio destinato a tutelare gli interessi delle agenzie di viaggi europee da qui ai prossimi anni. E allora gli abbiamo chiesto tra innovazione, relazioni con i fornitori, mercato online, dove si giocheranno le partite più importanti per le agenzie di viaggi nei prossimi 10 anni?

«Premesso che ci sono alcune problematiche differenti da Paese a Paese, direi che per tutta la distribuzione tradizionale la preoccupazione maggiore proviene dall’impatto della tecnologia soprattutto per le transazioni, vedi l’uso della blockchain e dall’influenza dei big data nelle strategie. Ci sono enormi cambiamenti nelle abitudini di consumo con i millenial, così come ci sono anche inquietudini derivanti dalle normative nazionali e dai regimi fiscali. A tutto questo aggiungerei i cambiamenti climatici e la sostenibilità che stanno influenzando in maniera crescente l’industria del turismo organizzato. Credo che le adv dovranno ridefinire il loro ruolo per rimanere redditizie, lavorando sulle marginalità. Personalmente rimango ottimista perché nonostante la tecnologia, la domanda-chiave che il consumer continuerà a farsi è “dove voglio andare?’” e da chi farmi consigliare».

Sarà possibile innovare e riequilibrare il rapporto delle adv con le compagnie aeree?
«La vendita diretta è importante per le compagnie aeree poiché con questo canale possono essere fortemente competitivi e sottrarre clienti alla concorrenza con un miglior controllo nelle vendite. Il tutto dovuto alla possibilità di gestire una gran mole di dati e informazioni utili per le loro strategie e la loro redditività. Ma è anche vero che le aerolinee continuano ad aver ancora bisogno delle agenzie di viaggi, soprattutto per presidiare i mercati all’estero, certamente meno controllabili e influenzabili rispetto ai domestici. A conti fatti la distribuzione indiretta è dunque necessaria oggi come ieri, inoltre la vendita diretta è costosa e non tutte le compagnie aeree sono in grado di permettersi continui investimenti. Aggiungerei anche un’altra considerazione: non è detto che i voli europei rimangano economici e convenienti rispetto ad altri tipi di trasporto, primo fra tutti quello ferroviario. Sono quindi convinto che l’industria aerea e la rete agenziale, nonostante i contrasti passati, continueranno a lavorare insieme».

Quali azioni avvierà l’Ectaa per tutelare l’attività delle adv?
«Oltre al caso di Thomas Cook su cui stiamo lavorando, l’altro versante che vede le adv particolarmente sensibili è quello della reciprocità dei visti nel caso Brexit per agevolare i viaggi da e per il Regno Unito: è questione centrale sia per gli adv britannici che per i colleghi degli altri paesi europei. Ma dobbiamo anche impegnarci su una prospettiva a lungo termine: ad esempio l’Ue aggiornerà presto i regolamenti che devono delineare il quadro giuridico per la distribuzione del trasporto aereo, riguardo alla trasparenza delle tariffe e la corretta concorrenza tra i vari canali di distribuzione. Su questi versanti l’Ectaa vuole impegnarsi a fare lobby, forte dei 70mila addetti delle imprese di viaggi. Altro versante non certo marginale è la piena attuazione della direttiva sui viaggi tutto compreso nei Paesi membri e presto verrà aperto un tavolo di lavoro per discutere i delicati rapporti tra i vari soggetti della filiera nelle prenotazioni online effettuate in punti vendita diversificati. Ultimo, ma non meno importante, la discussione sulla qualificazione di tali prenotazioni nell’ambito dei pacchetti, con il delicato tema dei servizi turistici collegati».

Fonte lagenziadiviaggi.it

Pagamenti digitali: una sfida da 125 miliardi

Nel 2021, dicono le stime, il mercato dei pagamenti digitali in Italia supererà i 125 miliardi di euro. Considerato che nell’ultimo anno è cresciuto del 50 per cento, raggiungendo gli 80 miliardi di valore complessivo, è facile capire come il settore del digital payment rappresenti una delle sfide più calde del momento per il mondo aziendale, anche nella filiera turistica.

Le nuove frontiere
“La nuova frontiera è la sharing economy e di conseguenza i mobile payment – ha spiegato Matteo Zanoni, director global client group Italy & Spain di American Express, nel corso del convegno al BizTravel Forum -. Servono strumenti controllabili dalle aziende, per questo abbiamo creato un prodotto unico che gestisce tutte le carte fisiche e quelle virtuali”.

La base da cui partire, aggiunge Daniele Aulari, country manager di AirPlus International, “è che non esite più una best practice valida per tutti. Le aziende ci chiedono soluzioni personalizzate”.

I prodotti
In Diners Club, annuncia Andrea Bernardini, head of corporate and business, “quest’anno abbiamo lanciato una nuova carta companion, che permette di avere tutti i benefici legati alla carta Diners dando la sicurezza in qualunque parte del mondo di concentrare i servizi in un’unica azienda e un solo estratto conto”.

Alla sfida partecipa anche Nexi, che lo scorso 6 novembre ha lanciato il nuovo portale aziende “con tutti i nostri servizi di pagamento disponibili, inclusi gli strumenti di pagamento virtuale” sottolinea Alberto Panariello, cards sales & partnership.

Chiude il cerchio Oval Money, app consumer che permette di riaggregare la vita finanziaria dei clienti “per avere sotto controllo tutti i pagamenti sui diversi canali – assicura il co-founder Claudio Benino -. Intercettiamo tutta la spesa del mondo transazionale, aggregando conti e carte diverse”.

Fonte ttgitalia.com

Roseto, decine di persone truffate da una nota agenzia di viaggi

Turisti delusi e soprattutto truffati. Il desiderio di una vacanza in paesi caldi o esotici, in pieno autunno per molti resta un sogno.

Tutta colpa di un’agenzia di viaggi di Roseto, in pieno centro cittadino e anche piuttosto nota. Comitive di amici e singoli viaggiatori costretti a rinunciare alle vacanze perché pur avendo versato gli anticipi, chi addirittura persino il saldo, le responsabili dell’agenzia di viaggi a cui si erano affidati non hanno mai effettuato le prenotazioni, incassando però i soldi.

A Roseto sono decine le persone truffate. C’è chi ad esempio doveva partire in questo periodo per il Giappone e invece è rimasto con un pugno di mosche in mano. Della prenotazione, con anticipo di 800 euro non c’è alcuna traccia. Ma non è l’unico caso. Perché da settembre ad oggi sarebbero decine gli episodi segnalati e in molti ora sono pronti a denunciare l’accaduto ai carabinieri.

L’agenzia da alcuni giorni è chiusa, chi la gestiva è irrintracciabile. Tra i truffati c’è chi è stato costretto a rivolgersi ad un’altra agenzia per poter effettuare il viaggio, in alcuni casi anche di lavoro. Si parla di decine di migliaia di euro. Secondo alcuni 50mila euro. Secondo altri la somma supererebbe persino i 100mila euro.

Perché nei raggiri è finita anche la Tua, la società del Trasporto Unico Abruzzese che aveva affidato all’agenzia la vendita dei biglietti per il trasporto urbano e degli abbonamenti. Ma negli ultimi due anni, le somme incassate non sarebbero mai state versate all’amministrazione della Tua, nonostante i ripetuti solleciti. Eppure per anni l’agenzia era stata impeccabile, accontentando i numerosi clienti.

Fonte cityrumors.it

Uvet Analytics: economia italiana in stallo ma nel 2020 ci sarà il rimbalzo

Cresce il numero dei viaggiatori business travel ma diminuisce la spesa: un trend che rispecchia fedelmente l’andamento flat dell’economia italiana, come peraltro è avvenuto anche nei due anni precedenti. E’ la principale evidenza che emerge da Uvet Analytics: la ricerca realizzata dal gruppo Uvet in collaborazione con The European House – Ambrosetti, che mette a confronto i dati sui viaggi d’affari con i numeri macroeconomici del sistema Paese e le cui cifre complete sul 2019 saranno presentate in occasione del prossimo BizTravel Forum, in programma a Milano dal 20 al 21 novembre. Evento di cui Travel Quotidiano è media partner.

Uno scenario di stagnazione che però, rivela il Sole 24 Ore, dovrebbe cambiare già nel 2020, quando la ricerca Uvet Analytics prevede una crescita del numero dei viaggi d’affari di circa il 5%, supportata questa volta anche da un seppur lieve incremento della spesa complessiva (+1%). Per Luca Patanè, presidente del gruppo Uvet, si tratta però di una controtendenza dovuta soprattutto alla positiva congiuntura internazionale, mentre nel nostro Paese non si intravedono ancora segnali concreti di ripresa. Il tutto in un contesto di mercato dei viaggi che richiede tecnologie sempre più avanzate, elevata qualità dei servizi e un’estrema personalizzazione del servizio. Da qui il suggerimento di Patanè al governo per aiutare il settore travel italiano: più infrastrutture e qualche agevolazioni fiscale.

Per quanto riguarda il dettaglio sulle cifre del 2019, a soffrire di più quest’anno sarebbero stati soprattutto il segmento del noleggio auto e il trasporto aereo. Stabile invece l’hotellerie, mentre unico comparto con il segno più è stato quello delle linee ferroviarie, le cui performance sono state peraltro favorite dalla chiusura temporanea dello scalo di Linate, che ha di fatto ridotto sensibilmente la concorrenza dei voli sulla tratta business travel più redditizia d’Italia, tra Milano e Roma.

Fonte travelquotidiano.com

Ferrovie dello stato: al via l’alta velocità da Bari a Napoli

Al più tardi entro fine anno dovrebbe arrivare a compimento l’iter delle autorizzazioni per la realizzazione della linea ferroviaria ad alta capacità e velocità Napoli-Bari. Valore dell’opera: 6,2 miliardi e un’attesa di oltre 15 anni alle spalle.
Secondo quanto riportato dal Sole 24Ore, il progetto, che rappresenta una delle principali opere pubbliche in costruzione oggi in Italia, dovrebbe essere ultimato e attivato nel 2026.

Se i viaggi d’affari crollano, tutt’altri numeri per il segmento city break, che con il loro +8% di incremento superano sia le vacanze balneari (+2%) che le crociere (+ 6%), tra le tipologie di viaggio più richieste.

LA CONFERMA ASIA. Nessuna novità, invece, in termini di destinazioni. È stata e lo sarà anche l’anno prossimo, infatti, l’Asia a guidare la crescita del turismo a livello mondiale, con il World Travel Monitor di Ipk che conferma come nei primi otto mesi del 2019 i viaggi outbound abbiano visto un aumento del 3,9% e sia proprio l’Oriente a sostenere la crescita della travel industry con un +5%, contro una media a livello globale del +4%.

In prima fila a sostenere questo trend c’è l’outbound del continente asiatico (+ 6%), che come nel 2018 batte la concorrenza di tutte le altri parti del mondo grazie alla performance della Cina (+9%). Superiori alla media mondiale sono stati anche i viaggi all’estero effettuati dai turisti nordamericani (+4.5 %), che distanziano di due punti percentuali quelli degli abitanti del Vecchio Continente (+ 2,5%). In calo, invece, rispetto ai primi otto mesi dello scorso anno, i flussi provenienti dall’America Latina (- 3%).

Fonte ttgitalia.com

World Travel Monitor, crollano i viaggi d’affari nel 2019

Sono i viaggi leisure a fare da traino al turismo mondiale. A dirlo sono i numeri provenienti dal World Travel Monitor redatto dalla società di consulenza Ipk International, in collaborazione con Itb Berlino, secondo cui il business travel registra invece una stagnazione: «A questo proposito – ha sottolineato Rolf Freitag, ceo di Ipk International – bisogna però distinguere tra il Mice, ancora in espansione, e il vero e proprio corporate travel, che invece è crollato del 4% nel periodo preso in considerazione».

Se i viaggi d’affari crollano, tutt’altri numeri per il segmento city break, che con il loro +8% di incremento superano sia le vacanze balneari (+2%) che le crociere (+ 6%), tra le tipologie di viaggio più richieste.

LA CONFERMA ASIA. Nessuna novità, invece, in termini di destinazioni. È stata e lo sarà anche l’anno prossimo, infatti, l’Asia a guidare la crescita del turismo a livello mondiale, con il World Travel Monitor di Ipk che conferma come nei primi otto mesi del 2019 i viaggi outbound abbiano visto un aumento del 3,9% e sia proprio l’Oriente a sostenere la crescita della travel industry con un +5%, contro una media a livello globale del +4%.

In prima fila a sostenere questo trend c’è l’outbound del continente asiatico (+ 6%), che come nel 2018 batte la concorrenza di tutte le altri parti del mondo grazie alla performance della Cina (+9%). Superiori alla media mondiale sono stati anche i viaggi all’estero effettuati dai turisti nordamericani (+4.5 %), che distanziano di due punti percentuali quelli degli abitanti del Vecchio Continente (+ 2,5%). In calo, invece, rispetto ai primi otto mesi dello scorso anno, i flussi provenienti dall’America Latina (- 3%).

Fonte lagenziadiviaggi.it

Bsp Iata, agenzie verso il record di biglietti venduti

Solo un crollo negli ultimi due mesi dell’anno potrebbe scalfire il nuovo record della biglietteria aerea via Bsp di Iata. In Europa, a livello generale le agenzie di viaggi affiliate all’associazione delle compagnie aeree, infatti, hanno raggiunto fino ad ora volumi di vendite lorde importanti. Come in Italia, dove queste sono pari a 3.892,47 milioni di euro con una variazione percentuale del +2.09%; oppure in Spagna, dove si è invece toccata la soglia di 4.464.6 milioni di euro, per un incremento del 4,1% (176,9 milioni) rispetto allo stesso periodo del 2018 (4.287,7 milioni di euro), che ha chiuso poi a quota 4.965,6 milioni.

Numeri, quelli attuali e dello scorso anno, che non si vedevano dal 2007, quando si è ceduto agli effetti della crisi economica che ha provocato una drastica riduzione del numero dei punti vendita Iata (prima erano almeno il doppio) con conseguente calo della vendita della biglietteria aerea via Bsp. Una tendenza, questa, che ha iniziato a correggere il tiro dal 2013, con il Billing and Settlement Plan che, progressivamente in tutti i Paesi, ora diventa NewGen Iss e vuole tornare a riconquistare il terreno perso.

Riguardo il numero dei biglietti distribuiti dalle adv Iata, infine, nei primi dieci mesi del 2019 in Italia sono stati il +1,28%, mentre in Spagna il 4,8% rispetto agli stessi mesi del 2018.

Fonte lagenziadiviaggi.it

Bsp quindicinale: il nuovo importo della fidejussione si sa a metà gennaio

Fto ha partecipato come osservatore alla 53esima riunione dell’Apjc Italia dello scorso 13 novembre. Molti i temi su cui è necessario instaurare un dialogo costruttivo con Iata e i vettori.

“Un’occasione di confronto molto importante tra il mondo dell’associazionismo e quello delle compagnie aeree”, l’ha definita così Gabriele Milani, direttore nazionale di Fto la 53esima riunione dell’Apjc Italia – Agency Programme Joint Council di Iata alla quale Fto ha partecipato come osservatore, lo scorso 13 novembre. “Sono molti i temi su cui è necessario instaurare un dialogo costruttivo con Iata e le compagnie aeree – fa presente Milani -, dall’introduzione del Bsp quindicinale alle novità che sta introducendo il NewGen Iss, l’utilizzo delle carte di credito fino ad arrivare ai problemi di privacy dei passeggeri che abbiamo evidenziato poco tempo fa, soprattutto per tutelare il lavoro degli agenti di viaggio”.

I numeri

In Italia, attualmente, gli operatori in possesso di codice Iata sono 1.560, di cui 1.370 agenti di viaggio con headoffice in Italia. Il transato della biglietteria aerea certificato da Iata attraverso il Bsp riguarda nel 2019 158 compagnie aeree.
Nel consuntivo Bsp per il periodo gennaio-settembre 2019 in Italia le vendite lorde sono pari a 3.892,47 mln con una variazione percentuale del +2,09% rispetto allo stesso periodo nel 2018.  In  termini di numero di biglietti venduti la crescita progressiva si riduce al +1,28%. Agosto e settembre hanno registrato una diminuzione percentuale dei biglietti venduti rispetto al 2018. Il transato cash è sostanzialmente in linea con l’anno precedente (2019: 33,97%; 2018: 33,57%).

“Tra le informazioni utili da condividere con gli agenti di viaggi afferma Milani – abbiamo appreso  che il nuovo importo della fidejussione, in funzione del passaggio al quindicinale e dei volumi  2019, sarà comunicato da Iata a metà gennaio 2020. Con l’aumento delle frequenze di pagamento da gennaio consigliamo di valutare il passaggio dal bonifico bancario al rid. La nuova reso 830d, relativa all’obbligo di comunicare i contatti del passeggero, alla luce delle osservazioni di Ectaa e Fto è stata sospesa e creato un apposito gruppo di lavoro”.

Fonte www.guidaviaggi.it

Iata, +3,8% del traffico aereo a settembre

Cresce anche a settembre il traffico aereo mondiale. Secondo Iata, infatti, la domanda è cresciuta del 3,8% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, rimanendo però sostanzialmente invariata se confrontata ad agosto. Il load factor, invece, è salito di 0.4 punti percentuali all’81,9%.

«Settembre è l’ottavo mese consecutivo di crescita in termini di domanda inferiore alla media – ha dichiarato Alexandre de Juniac, ceo e direttore generale Iata – Con il calo dell’attività commerciale mondiale e le guerre tariffarie, oltre che con le crescenti tensioni politiche e geopolitiche, è difficile intravedere un’inversione della tendenza nel breve termine».

L’aumento di domanda dei passeggeri ha interessato tutte le regioni, con la performance migliore registrata dalle compagnie aeree del Nordamerica che hanno ottenuto un miglioramento del 4,3%, seguite da quelle dell’Asia Pacifico (+3,6%).

Riguardo i vettori europei i numeri parlano di un +2,9%, mentre quelli di Medio Oriente e America Latina hanno riportato rispettivamente un +1,8% e +1,2%. In Africa, infine, le compagnie hanno ottenuto il +0,9%.

Fonte lagenziadiviaggi.it/

I numeri record di Msc Crociere

Nel 2020 prevediamo oltre 3 milioni di passeggeri a bordo di MSC” annuncia Leonardo Massa, Country Manager Italia, nella conferenza stampa a bordo di MSC Graziosa, “la nave più grande della flotta, varata lo scorso 9 novembre ad Amburgo. Nel 2018 abbiamo registrato 2,4 milioni di ospiti e nel 2019, di cui attendiamo ancora i dati tecnici, saranno poco più di 2,8 milioni con un riempimento complessivo pari al 98%, grazie alla nostra capacità di destagionalizzare gli itinerari, con importanti ricadute economiche in termini di occupazione territoriale”.

Una crescita inarrestabile grazie ad un prodotto segmentato ed in grado di attrarre crocieristi di ogni età e con ogni esigenza con itinerari da 2  a 118 giorni, col Giro del Mondo e rotte esplorative che si spingono sino in Groenlandia. Al varo di MSC Graziosa navigano insieme oltre 50 nazionalità, un microcosmo che viaggia insieme, arricchendosi delle reciproche differenze”.

Un’emozione incredibile se si pensa “che nel 2003 – ricorda Massa – MSC aveva trasportato 127mila persone e in 16 anni è arrivata a portarne 2,8 milioni. Al termine del Piano Industriale 2017 – 2027 che prevede investimenti complessivi per 13,6 miliardi di euro e l’entrata in servizio di 14 navi entro il 2027, che porteranno la flotta a 29 unità, prevediamo di raggiungere 5,5 milioni di ospiti. Nel 2020 entrerà in servizio Virtuosa (gemella di Graziosa), nel 2021 Seashore, nel 2022 Europa, la prima nave della World Class”.

Risultati straordinari spinti anche dalla crescita costante della domanda crocieristica a livello mondiale: “Nel 2018, a livello globale, secondo i dati diffusi da Clia ( Cruise lines international association) si sono imbarcati 28 milioni di passeggeri e, a fine 2019, se ne attendono 30 milioni di cui 4 di movimentazioni solo nei porti italiani (13 quelli in cui è presente MSC)”. Dei 4 gruppi crocieristici (Carnival, Royal Caribbean, NCL e MSC) che da soli movimentano il 92% del traffico mondiale totale, siamo l’unico monobrand, non quotato in Borsa e di proprietà al 100% della famiglia Aponte” dichiara il manager dal ragionamento fine che sa ascoltare.

“MSC cresce nell’area Mediterraneo, dove nel 2019 è tornata ad ormeggiare in Terra Santa, ad Haifa, e nell’area caraibica, dove nel 2020 saranno costruiti due terminal MSC nel porto di Miami, in continua crescita. Il varo di Grandiosa coincide anche con l’inaugurazione di Ocean Cay, la prima isola artificiale in concessione per 99 anni ad MSC dal Governo delle Bahamas, un piccolo paradiso esclusivo per gli ospiti imbarcati da Miami (su Meraviglia, Divina, Armonia e Seaside), che non sarà deturpato da hotel né da attrazioni. “L’isola, con la sua sabbia bianca e le palme che sembrano toccare il cielo terso, è già una destinazione in sé”. “Dal punto di vista della sicurezza internazionale, al termine del 2020 torneremo in Turchia e stiamo valutando la Tunisia per il 2021. Novità anche per gli scali italiani, con Siracusa e Trieste (per la summer) nuovi porti per il 2020” conclude Massa.

MSC Graziosa, la cui progettazione è iniziata 5 anni fa nel cantiere di Saint-Nazaire (Francia), estremamente avanzata dal punto di vista dei sistemi di tutela ambientale a bordo, è lunga infatti 331 metri, ha una stazza di 180mila tonnellate e può trasportare oltre 6.330 persone. Dopo la crociera di posizionamento, arriverà a Genova il 22 novembre per la sua stagione inaugurale con crociere di sette notti nel Mediterraneo occidentale, toccando Civitavecchia, Palermo, La Valletta (Malta), Barcellona (Spagna) e Marsiglia (Francia).

Nessun risultato eccezionale è frutto del caso. “Il 22 novembre MSC Graziosa resterà attraccata eccezionalmente nel porto di Genova in occasione di All Stars, l’evento che ospiterà a bordo oltre 2000 adv per fare provare le esperienze esclusive dell’ammiraglia” racconta Luca Valentini, Direttore Commerciale per l’Italia. “Un modo per ringraziare le adv che ci seguono costantemente e che coprono il 90% delle vendite totali di MSC. Grazie al loro lavoro di consulenza e spiegazione in agenzia, che dà un importante valore aggiunto alla crociera,  l’Italia è il primo mercato per MSC. La nostra offerta sempre più segmentata deve essere spiegata al cliente dall’adv che ha provato i servizi di bordo”.

Durante la due giorni a Genova – spiega Valentini – saranno premiate le adv con menzioni suddivise per categoria: individuale, gruppi, miglior venditore di World Cruise e Club e, novità, la miglior agenzia social”. All Stars rientra in una programmazione commerciale ben più ampia “che prevede oltre 300 eventi l’anno in Italia dedicati agli adv”. Al trade è dedicata la “piattaforma MSC Book, accessibile h 24 da mobile dallo scorso lunedì a cui abbiamo aggiunto la sezione ‘Treni’ per agevolare i transfer verso il porto d’imbarco mentre il nuovo contratto per le adv sarà lanciato a dicembre”.

Molte le promozioni attive fra cui “il ‘Prezzo Leggero” (anche nella summer, con sconto del 50% sul secondo passeggero nella medesima cabina) cui s’aggiunge il ‘Prezzo Leggero Super’, con bevande incluse. Si preannuncia quindi una Summer 2020 col vento in poppa e ottime previsioni di vendita, con il Nord Europa destinazione di punta” conclude Valentini.

Fonte advtraining.it

Burgio, Alpitour

Burgio, Alpitour: “Vicini ai 2 miliardi, ma l’attenzione è sulla redditività”

“Siamo vicini ai 2 miliardi, ma non ci interessa tanto il volume, quanto la redditività”. Così il presidente e amministratore delegato del Gruppo Alpitour, Gabriele Burgio, ha esposto rapidamente il quadro finanziario con l’azienda torinese, nel corso della conferenza stampa di presentazione del nuovo contratto commerciale Zoom.

Nonostante i numeri di fatturato si mostrino in linea con gli obiettivi fissati a inizio anno, l’a.d. sottolinea il focus sulla redditività, che defisce “migliorata”. “Siamo a circa oltre il 20% di Ebitda. Una posizione finanziaria buona, considerando gli importanti investimenti fatti. Abbiamo comprato due alberghi a Taormina e un nuovo motore per B787”. Due operazioni che hanno richiesto rispettivamente investimenti di 60 e 25 milioni di euro.

Il tour operating
Positivi i numeri anche sul fronte del tour operating. “Pensavamo di chiudere attorno a un +10% e così è stato”, ha dichiarato Pier Ezhaya. Al 31 ottobre la divisione ha registrato una crescita di ricavi complessiva del 9,6%, un dato superiore all’andamento di mercato che si è assestato attorno al 4%.

L’andamento dei singoli brand
A macinare i numeri più rilevanti Eden Viaggi. “Una parte importante del risultato – ha tenuto a precisare ha spiegato Angelo Cartelli, direttore commerciale Eden Viaggi Spa – è dovuta al fatto che Eden è entrata in Alpitour e questo ha dato vita a un altro modo di percepire Eden e ci ha permesso di correre veloci”.

Buona la performance di Alpitour, che ha messo a segno un risultato a doppia cifra per il terzo anno consecutivo. Mentre ha scontato in parte la crisi caraibica Press & Swan.

Scongiurato, secondo il Ezhaya, il rischio che i diversi brand potessero ostacolarsi a vicenda, pestandosi in qualche modo i piedi. “Non c’è stato rischio cannibalizzazione dei risultati – ha commentato Ezhaya -. È crescita Eden ed è cresciuta Alpitour. Press & Swan ha pagato la crisi dei Caraibi. Ma abbiamo registrato 115 milioni di fatturato in più, che è come comprare un t.o. di medie dimensioni”.

Il nuovo esercizio
I primi dati relativi al nuovo esercizio confermano un andamento positivo per Eden e Press&Swan, rispettivamente a +30% ciascuno. Alpitour resta invece al +5%.

Verso il consolidamento
Per il 2019-2020 l’obiettivo è ora quello di consolidare quanto già avviato sul fronte dei brand e del prodotto, cercando di sfruttare al meglio la gamma attuale e di ottimizzare all’interno del giusto brand le destinazioni e le strutture, con l’obiettivo di massimizzare il risultato.

Fonte www.ttgitalia.com

Agenzia low

I t.o. scelgono gli agenti L’epoca della selezione

Agenzie sì, ma con una corsia preferenziale. I tour operator italiani hanno tracciato la strada ormai da diversi anni, mettendo in chiaro una cosa: meglio concentrare gli sforzi sui dettaglianti che offrono le performance migliori. Ed ecco nascere, di volta in volta, i ‘club’ delle agenzie più fedeli o semplicemente regimi commissionali che premiano chi lavora con continuità e non saltuariamente.

La leva delle percentuali, del resto, non è mai passata di moda. Certo, il discorso della distribuzione turistica non può esaurirsi nel punto in più di commissione. Ma, allo stesso tempo, non può neanche prescindere dalla questione delle remunerazioni. Ed è qui che entrano in gioco le nuove dinamiche che da qualche tempo a questa parte stanno muovendo gli operatori.

Le conseguenze per il mercato
Ma, sul lungo termine, quali possono essere le conseguenze di queste scelte? Da un certo punto di vista sembrano uscirne avvantaggiate le agenzie di dimensioni maggiori, quelle in grado di garantire ampi volumi.

Gli sforzi dei tour operator sembrerebbero aggiungersi alla spinta arrivata dalle istituzioni che, con normative sempre più complesse (ad esempio su privacy e assicurazioni) sembrano orientare il mercato verso punti vendita sempre più grandi.

Ma questo forse non è l’unico punto di vista da cui guardare il fenomeno. C’è anche un altro elemento da tenere in considerazione.

Nel settore dell’abbigliamento, ormai da tempo il mercato ha visto i negozi monomarca prendere piede. Un movimento simile sembra essere iniziato anche nel turismo. Difficile, ovviamente, pensare che a un’agenzia di viaggi che distribuisce un solo tour operator. Ma sta diventando altrettanto complicato ipotizzare punti vendita che lavorino ugualmente con ciascun operatore.

La specializzazione delle adv è un processo in atto già da parecchio tempo. Ma ora ci si potrebbe attendere un ulteriore passo in avanti: non solo la focalizzazione sulle tipologie di prodotto, ma anche sui tour operator.

La rotta tracciata da molti dei principali tour operator (soprattutto quelli che hanno un business model che necessita di grandi volumi) va esattamente in questa direzione.

Fonte www.ttgitalia.com

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Trenitalia nel mondo, Lo Piano: «Vendite all’estero a +77%»

Trenitalia piace sempre di più alle agenzie di viaggi. In Italia e all’estero. «La vendite attraverso la distribuzione tradizionale sono in costante crescita, a cominciare dal nostro Paese dove sono circa 6.600 i punti vendita che ci scelgono», ha detto Serafino Lo Piano, responsabile sales long haul di Trenitalia, nel corso di un evento organizzato a margine del Wtm di Londra.

«Le agenzie incominciano a proporre il treno come mezzo di trasporto all’interno di pacchetti turistici destinati a famiglie, senior e viaggiatori in generale». Merito, sottolinea il manager, della continua espansione del network delle Frecce, a cominciare dai collegamenti introdotti durante l’estate che hanno permesso, tra le altre, di vedere collegate in modo veloce destinazioni come il Cilento, o Bolzano (da Roma) o ancora l’Adriatica. «Per questo motivo, è in aumento la percentuale di passeggeri leisure che salgono a bordo di un Frecciarossa (adesso siamo al 33%). Anche se il recente potenziamento di un hub come Rogoredo Fs ha permesso di dare un’ulteriore spinta alla componente business travel».

Da fine giugno, poi, è stato introdotto il Trenitalia Pass, un prodotto all inclusive dedicato ai mercati stranieri (con tariffe scontate per giovani e senior, e gratuità per i bambini), che però «anche le agenzie italiane possono vendere sul suolo tricolore ai turisti stranieri».

Ma la serata londinese è stata soprattutto l’occasione per celebrare i 10 anni di attività del Frecciarossa, alla presenza dei 170 partner più importanti di Trenitalia provenienti da tutto il mondo. «Le vendite all’estero sono aumentate del 77% rispetto a dieci anni prima. Ma solo nel 2019, stiamo registrando una crescita di oltre il 24%, con una punta a ottobre del 44% in termini di passeggeri», ha proseguito Lo Piano sottolineando come i prodotti più venduti oltreconfine (in primo piano, il mercato tedesco, seguito dal Nordamerica, mentre è in forte crescita anche l’incoming dalla Cina) siano quelli relativi a Frecciarossa e treni regionali. «In Italia, le tre tratte italiane più vendute sono la Firenze-Roma, la Firenze-Venezia e la Napoli-Roma, a dimostrazione che il nostro network incomincia a interessare gli stranieri anche al sud Italia».

Per i prossimi mes,i poi, è quasi pronta per essere annunciata una partnership tra Trenitalia e Enit. Obiettivo: promuovere le attrattive del Belpaese, in sinergia con un mezzo di trasporto come il treno. «Stiamo iniziando a lavorare insieme, si devono creare delle sinergie tra due aziende che fanno turismo, e già sono impegnate in modo diverso sui mercati esteri».

Fonte www.lagenziadiviaggi.it

Alpitour: arriva Zoom il nuovo contratto dinamico

Un’oscillazione di due punti percentuali verso l’alto o verso il basso rispetto alla commissione base di partenza. Il tutto calcolato su presupposti non solo quantitativi ma anche qualitativi, per un modello aperto a tutte le agenzie italiane. E’ il nuovo contratto commerciale Zoom annunciato oggi da Alpitour nella sua sede torinese. Valido per tutte le spa in cui si articola il gruppo, da Press & Swan a Eden Viaggi passando per l’omonima Alpitour, la novità lascia però invariate le diverse strategie commerciali fino a oggi portate avanti dalle tre realtà.

«Un approccio coraggioso – lo ha definito il direttore tour operating di Alpitour s.p.a.,  Pier Ezhaya – pensato per premiare le agenzie che avranno intenzione di seguirci lungo il nostro percorso di sviluppo strategico. Perché è chiaro che, a parità di fatturato, vendere cinque prodotti di punta in alta stagione è una cosa diversa, dal nostro punto di vista, che distribuire l’offerta di tutti i nostri marchi magari contribuendo pure al lancio di una nuova destinazione».

La nuova formula tenderà quindi a incentivare le agenzie in grado di equilibrare le vendite lungo l’intero corso dell’anno, proponendo ai propri clienti l’intera gamma di brand Alpitour. Il tutto a partire da una commissione, e soprattutto da obiettivi, tarati sulla base dei singoli contesti territoriali e di mercato delle agenzie coinvolte. L’idea di fondo è duplice: andare a prendere una parte di quella fetta di mercato agenziale disintermediato, che secondo le stime realistiche più recenti si aggira sul miliardo, miliardo e 200 milioni di euro all’anno, e allo stesso tempo disincentivare gli atteggiamenti più opportunistici.

«Come era già avvenuto per la tariffa Abc, introdotta nel 2016 per la divisione Alpitour con l’obiettivo di premiare l’advance booking – ha ripreso Ezhaya – non ci nascondiamo che all’inizio la novità farà storcere il naso a qualcuno. Siamo però convinti che, a regime, la novità sarà premiante per noi e per le adv che credono in noi. Come peraltro è avvenuto proprio con la Abc, visto che il risultato finale di quella svolta fu proprio un incremento delle commissioni».

In questo caso, per la verità, le simulazioni del gruppo tendono a prevedere uno scenario di costi commissionali stabili, con un 30% di agenzie in grado di ottenere qualcosa di più, un 40% circa che si manterrà stabile e un 30% che vedrà una lieve decurtazione dei propri ricavi. «Ma abbiamo anche elaborato uno scenario ottimista di crescita reciproca, nel quale l’incidenza delle commissioni (oggi pari a circa il 12-12,5% del fatturato tour operating, ndr), potrebbe persino salire – ha puntualizzato ancora Ezhaya -. Ne saremmo tuttavia molto contenti, perché vorrebbe dire che nel frattempo sarebbero aumentate molto anche le nostre vendite».

Da segnalare infine l’over commission Grande Slam, che in un’ottica d’insieme è stata pensata per valorizzare le agenzie sulla base del risultato consolidato annuo delle vendite su tutte e tre le divisioni del gruppo.

 

Fonte travelquotidiano.com

Wttc, Guevara: «Così la travel industry supera le crisi»

La travel industry mondiale è più forte che mai. Anche dopo qualche evento che ne rallenta la crescita, l’industria del turismo globale si conferma come una delle più “resilienti”, tanto da avere più che dimezzato i tempi di recupero alle crisi nel giro di meno di vent’anni

Secondo i dati del World Travel & Tourism Council – presentati durante il Wtm di Londra – le 90 avversità (si va dal terrorismo ai fattori di instabilità geopolitica, passando per i disastri naturali e gli incidenti) che hanno attraversato il mondo dei viaggi dal 2001 hanno reso l’intero settore più forte, se si pensa che all’inizio del Terzo Millennio ci volevano 26 mesi per tornare ai livelli di partenza in termini di arrivi e spesa, mentre nel 2018 lo stesso tempo si è ridotto a 10 mesi.

«La ricerca che abbiamo condotto in collaborazione con Global Rescue dimostra come la collaborazione tra pubblico e privato sia cruciale per superare i momenti di difficoltà del nostro settore, sia dal punto di vista economico che sociale», ha commentato Gloria Guevara, presidente & ceo di Wttc.

In particolare, la survey di World Travel & Tourism Council ha messo in luce come le crisi più difficili da affrontare siano state quelle politiche, che hanno richiesto in media quasi due anni per essere affrontate e risolte. Tutto il contrario di quanto invece è accaduto con le conseguenze degli attacchi terroristici, “dimenticati” in poco meno di un anno (11,5 mesi, in media), contro i 16,2 mesi degli accadimenti naturali e i 19,4 mesi delle epidemie.

Fonte www.lagenziadiviaggi.it

Agenzie di viaggi, la rivincita: un settore in crescita che vale 8 miliardi

Vale 8 miliardi di euro il business delle agenzie di viaggi in Italia. Il dato arriva dall’ultimo monitoraggio condotto dalla Camera di commercio Milano Monza Brianza Lodi, che al mese di ottobre mette in luce una situazione che fa ben sperare per il futuro della distribuzione e del turismo organizzato.

I numeri
Secondo l’indagine, a livello nazionale il comparto registra una crescita del numero delle imprese del 2% rispetto allo stesso periodo del 2018 e del 6,4% in cinque anni. Complessivamente, nella Penisola si contano 16.093 imprese, per un totale di circa 49mila lavoratori impiegati.

I dati nelle regioni
Puntando la lente sulle principali regioni dello Stivale, solo in Lombardia si registrano 2.432 imprese (+1,7% rispetto al 2018) con 10mila addetti. Un business che, solo a Milano, vale 1,5 miliardi di euro. Nel Lazio le imprese si attestano a quota 2.442, in aumento del 3,3% rispetto all’anno scorso e del 16,9% rispetto al 2014.

Numeri positivi che, ancora una volta, raccontano un’altra storia, smentendo chi dà questo settore per spacciato.

Fonte ttgitalia.com

Un self-made man del turismo: Giuseppe Cassarà, da pioniere ad illuminato imprenditore

Una vita intensa e ricca di successi per Giuseppe Cassarà, l’ultimo gattopardo del turismo siciliano, settore in cui ha sempre svolto un ruolo di primo piano. Nato a Gibellina nel 1935, si mantenne agli studi a Palermo svolgendo diversi lavori l’ultimo dei quali, raccontava con orgoglio, come venditore di elettrodomestici da Pedone.

Poi la laurea in Filosofia presso l’Università di Palermo che lo ha visto successivamente come Assistente di Geografia Economica presso la Facoltà di Lettere e Filosofia e poi Componente del Comitato di indirizzo del Corso di laurea di Scienze Turistiche della Facoltà di Economia e Commercio.

Di fede socialista, approdò nel 1963 alla Regione Siciliana dove svolse il ruolo di funzionario dirigente fino al 1982 con la breve parentesi, dal 1975 al 1977, di Capo di gabinetto vicario dell’Assessorato Regionale Industria e Commercio.

Il debutto nel mondo del turismo avviene nel 1969 da Presidente dell’Ente Turistico dei Lavoratori Italiani, incarico che mantenne fino al 1982 in cui il suo impegno sociale si sviluppò all’interno della Camera del Lavoro di Palermo fino a conseguire incarichi in Comitati e Commissioni turistiche come esperto di turismo sociale, riscuotendo sempre apprezzamenti.

Nel 1984 fonda il Gruppo Coretur, divenendone Amministratore Unico fino a oggi, che si posiziona subito come tour operator d’incoming e riferimento per il mercato francese prima e poi europeo, nordamericano e giapponese.

Un debutto nel mondo imprenditoriale che segna non solo la vocazione dell’Uomo ma anche l’escalation di un’azienda che con i propri investimenti sempre attenti ed oculati contribuisce a rafforzare la ricettività turistica alberghiera di una Sicilia affamata di investimenti.

Realizza così nel 1980 il Villaggio Torre Macauda di Sciacca che gestisce fino al 1984, mentre nel 1998 realizza il Villaggio Turistico “Conte di Cabrera” di Modica, in provincia di Ragusa, che gestisce fino al 2002. Ma l’orgoglio della Casa rimane per il complesso turistico alberghiero a 4 stelle il “Florio Park Hotel” di Cinisi ed ultimamente il Grand Hotel Wagner, 5 stelle al centro della città di Palermo.

Da imprenditore turistico diventa componente del Consiglio di Amministrazione dell’Azienda Provinciale per l’Incremento Turistico di Palermo dal 1994 al 1998. Ma soprattutto dal 1993 al 1998 è presidente della Fiavet Sicilia mentre dal ’98 viene nominato vice presidente Nazionale della Fiavet, ruolo che ricoprirà fino a tutto il 2005, quando diventa presidente Nazionale Fiavet. Nel 2006 è anche vice presidente nazionale vicario di Confturismo/Confcommercio.

Tra gli ultimi ruoli che ha ricoperto quello di presidente regionale e vice presidente nazionale di Federturismo Confindustria, e quello di vice presidente nazionale vicario di AIDIT – Associazione Italiana Distribuzione turistica (Confindustria).

Nel corso della sua lunga carriera, è stato anche socio storico dello Skal International Club Palermo, ha ricevuto numerosi riconoscimenti: nel 2004 è stato nominato Cittadino Onorario di Sambuca di Sicilia, il borgo siciliano che ha dato i natali alla moglie Rosetta, in cui aveva iniziato i lavori per la realizzazione di un albergo diffuso, progetto che resta la sua unica grande incompiuta, insieme all’auspicata legge sul turismo siciliano.

Fra i riconoscimenti a cui teneva di più quello di Cavaliere della Repubblica (27/10/2010) e di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, di cui è stato nominato anche Commendatore e Grande Ufficiale con formale riconoscimento della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Infine, a maggio 2017, nell’ambito di Travelexpo, era stato insignito dell’onorificenza di “Magnifico del Turismo Siciliano”, insieme a tanti altri riconoscimenti ed onorificenze che attestano il grande apprezzamento per l’Uomo, per l’imprenditore, per il politico. Doti e qualità riconosciute dai tanti estimatori che lo hanno incontrato nel corso della sua lunga carriera.

Fonte: travelnostop.com

Commissioni passive: “Per le agenzie un taglio dei ricavi fino al 25%”

Il commento del direttore nazionale di Fto, Gabriele Milani, che invoca un credito di imposta a favore degli operatori per le commissioni pagate per l’accettazione di carte di debito e di credito.

“La previsione di sanzioni per la mancata accettazione dei pagamenti con carte di credito o bancomat ci preoccupa”. A parlare è Gabriele Milani, direttore nazionale Fto. Il Consiglio dei Ministri ha infatti appena varato le misure che compongono la manovra finanziaria per il 2020, tra cui il Decreto Legge che introduce disposizioni urgenti in materia fiscale. Il sanzionamento interessa i soggetti economici che effettuano attività di vendita di beni e di prestazioni di servizi e quindi le stesse agenzie di viaggio.

“Pur essendo sempre stati più che favorevoli alla diffusione di sistemi elettronici di pagamento sicuri e tracciabili – continua il direttore – riteniamo sbagliato aver pensato ad un sistema punitivo con applicazione di multe che alla fine si traduce in una tassa sul contante; la diffusione delle carte elettroniche non è costituito dalla loro obbligatorietà ma dalla riduzione dei costi di gestione”.

Nel settore delle imprese di viaggi, tale modalità di pagamento ha una maggiore incidenza economica rispetto ad altri settori commerciali. “L’impatto – argomenta Milani – non deve essere misurato sul valore della transazione (prezzo del pacchetto/servizio turistico, del biglietto di trasporto, ecc.) ma sull’importo della provvigione maturata dall’agenzia di viaggi che remunera l’attività di intermediazione”.

Per questo motivo l’incidenza del costo della commissione passiva per l’utilizzo della carta, la cui percentuale di commissione è mediamente ricompresa tra l’1,20% ed il 2% del prezzo della transazione, “comporterà un danno economico notevolmente superiore, che oscilla tra un minimo del 14%-16% fino a raggiungere anche punte del 25% dei ricavi”, commenta Milani.

“Per questo – conclude – bisogna agire anzitutto sul versante della riduzione dei costi che l’utilizzo di tali strumenti comporta a carico di consumatori ed imprese. In particolare, risulterebbe utile un credito di imposta a favore degli operatori per le commissioni pagate per l’accettazione di carte di debito e di credito”.

Fonte www.guidaviaggi.it

Oltre Thomas Cook: il turismo al giro di boa

ll 2019 non è stato un anno qualsiasi per l’industria turistica con un mercato che sta vivendo molti (se non troppi) sconvolgimenti: dal consolidamento del trasporto aereo al fallimento di Thomas Cook fino al traballante Mare Italia e alla lenta ma inevitabile erosione del comparto distributivo nel nostro Paese. Segnali d’allarme che stanno tracciando quello che sarà un ennesimo giro di boa per il mercato.

«Quella di Thomas Cook è stata la cronaca di una morte annunciata – sostiene Chiara Gigliotti, general manager di Carrani Tours – Il problema ora riguarda molte strutture alberghiere che sono in ginocchio, soprattutto in Costiera amalfitana. È il modello “pachiderma” del travel che non funziona più e credo che vedremo altri pesanti tonfi, anche nel settore delle banche letti e online. Per questo, adesso, c’è bisogno che i t.o. classici lavorino per avere più fiducia e credito presso gli albergatori e riempire così i vuoti».

Proprio sul caso del colosso inglese, Massimo Diana, direttore commerciale di Ota Viaggi esprime le sue perplessità: «Possibile che – in un panorama europeo dove, dall’Inghilterra della Brexit alla Spagna della crisi politica, fino alla Germania che ha visto crollare il Pil – si creda ancora ai t.o. stranieri che pagano più di quelli italiani? Vuol dire che anche Thomas Cook era una bolla pronta ad esplodere, mentre in Italia, in fin dei conti, siamo riusciti a portare a casa buoni risultati. Sul Mare Italia, infatti, il ritorno del Nordafrica ha fatto da effetto calmierante. Ora i t.o. sani, possono aprire un discorso di maggior fiducia e investimenti con gli albergatori».

Per Guy Luongo, ceo di Ixpira, «non ci sarà un grosso effetto negativo sulle destinazioni italiane, tranne quelle che non possono contare su un traffico di linea importante: ci saranno altri operatori a riempire i vuoti. Certo è che chi ha pagato e pagherà sono quelle strutture che hanno fatto scelte pigre, senza chiedere garanzie e fidandosi troppo del vuoto/pieno con un solo operatore». «È crollato l’impero romano, è caduta l’Unione sovietica, può chiudere anche Thomas Cook – conclude Luongo – Non esistono soluzioni e modelli per tutte le stagioni. Ci sono già realtà che possono recuperare parte di quel bottino di viaggiatori, da Tui a Jet2holidays. Il tema sarà quanto i clienti si sposteranno sull’online o su questi operatori. Ma anche l’online ha avuto il suo colpo con il fallimento di Amoma». In fondo, quindi, vige sempre la vecchia regola del modello di business che deve essere flessibile e saper diversificare: questo vale per i t.o., gli albergatori, e anche per le agenzie.

In Italia, infatti, sul lato distribuzione «è in atto una progressiva chiusura di agenzie, quelle a fatturato medio-piccolo – ricorda Luca Carraffini, amministratore delegato di Geo Travel Network –  Il processo accelererà quando anche i t.o. inizieranno a vedere i numeri in flessione. Solo i business più strutturati e competenti possono sopravvivere».

Il rischio conseguente, per Massimo Caravita di Marsupio Group, è quello di vedere il turismo «sempre più come un appendice di un business più grande – come già sta avvenendo rispetto agli investimenti della Gdo e dei fondi finanziari – sottraendo al settore professionalità e visione  a favore dei grandi colossi della disintermediazione». Ultimo, ma non meno importante,  è il segnale che viene dalle compagnie aeree: i recenti fallimenti di XL Airways, Aigle Azur e Adria  sono solo gli ultimi di una lunga lista (airberlin, Wow Air, Monarch, etc) che anche in questo caso sta portando a un consolidamento europeo che sacrifica i vettori con modello di business obsoleto rispetto alle low cost e alla flessibilità di tariffe e rotte pressoché totale.

Fonte www.lagenziadiviaggi.it

La santa alleanza Fto-Astoi

Comunicazione, controllo e formazione. In tre parole la roadmap del nuovo fronte del turismo che vede compatti Fto e Astoi con i rispettivi soci. A Rimini, nell’arena messa in piedi dalla Federazione Turismo Organizzato, è stata posata la prima pietra di una santa alleanza contro i “pirati del turismo”, come li definisce il presidente Luca Patanè. E a favore delle aziende sane della filiera. Un blocco che vede così collaborare Confindustria, di cui l’associazione dei t.o. fa parte, e Confcommercio, a cui fa capo Fto, ma non ricuce di certo l’annosa frattura con Fiavet, assente da questo tavolo comune.

Detto ciò, al grido di “Insieme”, ha debuttato a Ttg Travel Experience questo nuovo progetto che punta dritto al consumatore finale per (ri)conquistare la sua fiducia, sgretolata anche a causa di fallimenti come quello di Thomas Cook.

Da qui la volontà di informare i clienti sul “valore, vantaggi, tutele e garanzie derivanti dal prenotare un viaggio attraverso la filiera tour operator-agenzie di viaggi”, spiegano le associazioni nella prima nota congiunta, che preannuncia il lancio di una campagna di comunicazione che – a quanto si apprende a margine della conferenza – prevedrebbe un investimento di 1 milione e mezzo di euro.

Secondo step, la costituzione di un organo di controllo, una sorta di “bollino di professionalità”, che consenta al viaggiatore di individuare i player in regola con polizza di responsabilità civile, direttore tecnico, licenza, copertura contro fallimento o insolvenza. Una lista dei bravi che le istituzioni, finora, non sono riuscite a garantire.

Terzo e ultimo pilastro: l’organizzazione di corsi di aggiornamento professionale e di formazione indirizza a tutti gli attori della filiera, con il preciso scopo di elevarne status e prestigio.

Ed è stata una sfilata di big quella sul palco di Rimini con la presentazione del progetto Insieme da parte di Luca Patanè, Franco Gattinoni e Stefano Dall’Ara (Fto), Nardo Filippetti e Marco Peci (Astoi) e Adriano Apicella di Welcome Travel Group, a conferma dell’intenzione di amplificare la comunicazione proprio attraverso i network.

Fonte www.lagenziadiviaggi.it