Bto: Italia prima in Europa per disponibilità alloggi web

Con più di un milione di posti letto, l’Italia è il Paese europeo con la più grande disponibilità di alloggi in Europa nel campo del booking online: è quanto rivela una ricerca di PhoCusWright presentata oggi alla Bto di Firenze.

Nel 2015 in Italia il valore del booking online del settore viaggi è stato pari a 8 miliardi di euro con una crescita annuale del 10%; di questi, 1,5 miliardi euro provengono da prenotazioni effettuate su dispositivi mobile. Tuttavia, esistono ancora “ampi margini di miglioramento”, considerato che ad oggi, in Italia, solo il 38% delle prenotazioni avviene online, contro una media europea del 47%, e le proiezioni non vedono il Paese pronto a colmare il gap nei prossimi due anni.

Un gap che, secondo PhoCusWright, probabilmente è dovuta a una maggiore dipendenza da intermediari online (59% vs 41% di fornitori diretti) rispetto al resto d’Europa (43% vs 57%), visto il mercato degli alloggi estremamente frammentato fra piccole realtà che non hanno le capacità di poter implementare una infrastruttura tecnologica indipendente.

Fonte Travel No Stop

Dubai e New York le mete preferite dei businessman

Dubai e New York le più gettonate, Shanghai che incalza e supera Hong Kong, Abu Dhabi in ascesa. E’ la fotografia delle mete preferite per i viaggi d’affari presentata da Uvet Amex al 13/o Biz Travel Forum a Milano.

“Nei primi nove mesi del 2015 – ha spiegato Luca Patanè, presidente del gruppo Uvet – la Francia, in genere, e Parigi in particolare rimangono per il nostro Paese la prima meta dei viaggi d’affari all’estero. I movimenti, seppure in lieve calo verso la capitale (dal 13 al 12,8% di quest’anno), hanno registrato un lieve incremento complessivo (dal 21,1 al 21,3% di quest’anno)”.

Sono calati di quasi 3 punti percentuali rispetto allo scorso anno gli spostamenti per lavoro verso la Germania (dal 18,1% al 16,2% dei primi nove mesi del 2015) che è ora incalzata dal Regno Unito, prossimo a una quota del 16% del totale viaggi d’affari rilevati da Uvet Amex. Così tra le città Londra è in crescita (dall’8,6% dei primi nove mesi 2014 all’8,9% dello stesso periodo 2015) e analogamente Amsterdam (dal 4,6% al 5%) e Madrid (dal 3,7% al 4,1% del 2015). In calo i viaggi di lavoro a Bruxelles (dal 5,5% dello scorso anno al 4,9% di quest’anno).

“Nonostante le sanzioni dell’Unione Europea verso la Russia – afferma Enrico Ruffilli, ad di Uvet Amex – gli spostamenti italiani per motivi di business verso quel Paese registrano un arretramento al 2,7% del 2015 e comunque inferiore a quello registrato tra 2014 e 2013. Analogamente le tensioni legate alla Siria e al terrorismo internazionale hanno tenuto gli uomini d’affari italiani più lontani dalla Turchia dove gli spostamenti sono calati di oltre mezzo punto percentuale”.

A livello intercontinentale la spesa dei viaggi d’affari si concentra ancora di più sul Nord America (in particolare gli Stati Uniti) che rappresenta ora il 38,6% dei viaggi monitorati. Crescono Estremo e Medio Oriente, calano il Sud America e l’Asia.

Fonte Travel No Stop

Il viaggio in crociera continua a crescere: ecco i trend del 2016

La moda del viaggio in crociera a livello globale non si arresta e continuerà a crescere anche nel 2016. Lo State of the Cruise Industry Outlook 2016 diffuso da Clia parla di circa 24 milioni di passeggeri previsti nel 2016, un aumento considerevole rispetto ai 15 milioni di soli 10 anni fa (nel 2006) o agli 1,4 milioni del 1980. Inoltre, CLIA ha rivelato che i suoi membri prevedono per il 2016 il lancio di 27 nuove navi oceaniche, fluviali e specializzate, per un investimento di oltre 6,5 miliardi di dollari solamente in nuove navi oceaniche. E anche le agenzie di viaggio stanno registrando un aumento della domanda per le crociere.

Inoltre, le crociere generano un sostanziale impatto economico positivo a livello globale. Le spese legate alla crocieristica hanno generato complessivamente 119,9 miliardi di dollari in tutto il mondo, supportando 939.232 dipendenti equivalenti a tempo pieno del settore che registrano un reddito pari a 39,3 miliardi di dollari nel 2014.

Clia sottolinea anche il boom delle crociere fluviali che stanno diventando sempre più popolari e la diffusione del viaggio in crociera in Asia, dove fino a cinque anni fa era praticamente inesistente. Tra il 2012 e il 2014 nel contenete asiatico il volume dei passeggeri è cresciuto da 775.000 a circa 1,4 milioni di passeggeri, a +34%. E mentre l’Asia continua a crescere rapidamente, anche l’Australia continua a registrare una crescita record: nel 2014 ha superato oltre un milione di passeggeri in un anno.

Inoltre in questi anni si è assistito a un profondo cambiamento: mentre anni fa le navi da crociera erano considerate solo un mezzo di trasporto per arrivare alla destinazione ambita, oggi, per molti, è la nave da crociera stessa ad offrire l’esperienza della destinazione. Le navi di ultima generazione di oggi offrono, infatti, esperienze e servizi a bordo mai visti prima, dalle produzione Broadway ai negozi di grandi firme all’attività di zip lining all’autoscontro.

E per il 2016 la novità saranno le crociere che offriranno attività di volontariato con molte navi che includono escursioni per fornire aiuto nelle aree nel mondo che hanno bisogno. Queste crociere orientate al volontariato offrono una magnifica opportunità di fare una notevole differenza nelle comunità che le navi da crociera visitano e un’esperienza rara per immergersi e avere un impatto sulla cultura locale.

Fonte Travel No Stop

Montezemolo:Enit andrebbe chiuso, per ad Alitalia niente fretta

“Un gioco di squadra” per rilanciare il turismo italiano. È la ricetta di Luca Cordero di Montezemolo, presidente di Alitalia che, al Biztravel Forum, sostiene che “c’è la consapevolezza che il turismo e l’industria sono la locomotiva di questo paese. Ci vogliono investimenti e chi se ne occupa”. Poi però torna ad attaccare l’Enit: “In un paese serio l’Enit andrebbe chiuso”, aggiungendo che “ci vorrebbe un’organizzazione che non spende quasi tutto il suo budget in stipendi”.

E a chi gli chiedeva i tempi per la ricerca di un nuovo amministratore delegato della compagnia, dopo l’uscita di Silvano Cassano, Montezemolo ha detto di non avere nessuna fretta. “La macchina è in moto” ha aggiunto, ricordando “le iniziative di miglioramento dei servizi, le nuove rotte e la grande attenzione per il Sud Italia e per quelle aree che non sono servite dall’Alta velocità”.

Inoltre nella nuova Alitalia “teniamo in piedi rotte se sono redditizie, altrimenti commetteremmo gli errori del passato di un’Alitalia pubblica”, ha aggiunto Montezemolo. “Partiamo con il volo per Santiago del Cile e ci saranno ulteriori rotte per il Sudamerica”, ha ripreso poi “stiamo guardando gli slot per Pechino”.  A una domanda su Malpensa, ha ricordato che “Alitalia ha messo Malpensa al centro di un grande sviluppo come cargo. E crescerà nei prossimi anni”. Inoltre “abbiamo voli verso Abu Dhabi che permetteranno finalmente tramite scalo collegamenti verso India, Australia e Africa, aree ora non coperte”.

Fonte Travel No Stop

Franceschini: per turismo abbiamo fatto tanto ma enti statali in stallo

“Se c’è un settore in cui devono fare sistema pubblico e privato è il turismo”. Il ministro ai Beni Culturali e al Turismo Dario Franceschini è intervenuto così al convegno “Orizzonte 2020: quali risorse per il turismo”, organizzato dall’Osservatorio parlamentare per il turismo oggi a Roma.

“Noi, come soggetto pubblico, abbiamo fatto molto con i due tax credit e con l’eliminazione del parity rate – ha sottolineato il ministro -. Inoltre, nel Programma operativo nazionale cultura destinato alle regioni del Mezzogiorno abbiamo per la prima volta pensato di non riservare tutte le risorse alla tutela del patrimonio ma di togliere 114 milioni su 490 e metterli a bando, presumibilmente dal mese di febbraio, per le industrie culturali nel settore del turismo perché c’è bisogno di sostenere l’imprenditorialità che c’è già e far nascere iniziative imprenditoriali nuove in tutti i settori del turismo culturale. Abbiamo individuato 25 grandi attrattori culturali in cui non mettiamo soltanto le risorse per recuperare il bene ma per tutto ciò che deve avvenire attorno al bene, quindi strutture ricettive, trasporti, parcheggi, viabilità – ha aggiunto – Naturalmente, mentre il recupero del contenitore è una cosa che può fare il pubblico da solo, tutto il resto deve necessariamente prevedere l’integrazione totale pubblico-privato”.

Franceschini ha quindi ricordato di “non aver trovato una situazione particolarmente felice” negli enti dello Stato che si occupano del settore, “dall’Enit al Promuovitalia, alla direzione generale del turismo”. “Questo quadro si completa con il riequilibrio dei ruoli dello Stato rispetto alle Regioni”, ha detto poi a proposito della riforma del Titolo V della Costituzione: “La riforma costituzionale sarà approvata in forma definitiva in questa primavera, qualche mese per il referendum e a fine anno le norme saranno operative quindi entreremo in una stagione diversa”.

“Adesso dobbiamo fare delle scelte, dobbiamo decidere in che Paesi fare promozione, a che tipo di pubblico rivolgerci, andare a scegliere dei target precisi che siano adatti al sistema turistico italiano”, ha concluso il ministro.

Fonte Travel no stop