Turismo e filiera del cibo vincono la gara dell’occupazione

I territori italiani dove la disoccupazione è minore sono quelli caratterizzati da una specializzazione produttiva turistica o agroalimentare.

Lo dice il Censis nella sua indagine ‘Il futuro dei territori. Idee per un nuovo manifesto per lo sviluppo locale’ realizzata per il Padiglione Italia di Expo 2015. Tra i primi 30 sistemi locali del lavoro per tasso di occupazione, ben 13 hanno una specializzazione produttiva legata al turismo: da Bressanone a Vipiteno e Ortisei, in provincia di Bolzano, a Bormio, in provincia di Sondrio. E 5 sono a vocazione agroalimentare: da Brunico ed Egna, a Bolzano, a Borgo San Lorenzo (Firenze) e Alba (Cuneo).

Queste esperienza, dice il Censis, “indicano che la filiera del cibo è oggi un formidabile moltiplicatore di opportunità per i territori: agroindustria, ristorazione, turismi diventano le componenti di nuove ibridazioni tra i patrimoni enogastronomici, culturali, paesaggistici, storici dei territori”.

Secondo l’indagine, nel primo semestre del 2015 l’occupazione nei servizi di alloggio e ristorazione è cresciuta in Italia del 5,4 per cento e negli ultimi tre anni c’è stato un vero e proprio boom di aziende agricole (+48,5 per cento, sono quasi 113.000), soprattutto di quelle che affiancano all’attività agricola altre attività.

Vincono i territori che si fanno riconoscibili e incarnano la good reputation del made in Italy per il mondo, intercettando la domanda globale di tracciabilità e autenticità.

Fonte TTG Italia