Giovanni Tamburi

TAMBURI E LA FIDUCIA IN ALPITOUR: “STA ACCELERANDO LA CRESCITA”

Tamburi riconferma ancora una volta la sua fiducia nel gruppo Alpitour: nel resoconto intermedio di gestione al 30 settembre il gruppo riferisce che l’operatore “sta accelerando la crescita del fatturato, degli ordini e della redditività”.

In generale Tip chiude i primi nove mesi con un utile pro forma consolidato di oltre 122,7 milioni e con un patrimonio netto di oltre 1,14 miliardi, dopo distribuzioni nel periodo di dividendi per oltre 20 milioni e acquisti di azioni proprie per ulteriori 16,9 milioni. Le quote di risultato delle partecipazioni collegate hanno contribuito per oltre 43 milioni; la plusvalenza sulla cessione di Be per circa 100 milioni.

La posizione finanziaria netta consolidata al 30 settembre 2022, “tenuto anche conto del prestito obbligazionario, ma senza considerare attività finanziarie non correnti e ritenute sotto il profilo gestionale liquidità utilizzabile a breve – afferma il gruppo -, era negativa per circa 351,6 milioni, rispetto ai circa 380,8 milioni al 31 dicembre 2021. La variazione del periodo è in buona parte riferibile all’incasso del provento della vendita di Be (netto del reinvestimento in Engineering) e di obbligazioni, al netto dell’impiego di liquidità per finalizzare gli investimenti in partecipazioni, la distribuzione di dividendi e l’acquisto di azioni proprie”.

In questo contesto la società constata con dispiacere che “l’attuale corso del titolo Tip sia così inspiegabilmente depresso. Con target price degli analisti tra i 12 ed i 13 euro per azione, con plusvalenze implicite che agli attuali prezzi di mercato delle partecipate quotate superano abbondantemente il miliardo di euro ma che sono attorno ai due miliardi se si ragiona a livello di Valore Intrinseco Netto il corso di borsa attuale a noi pare molto penalizzante. Per questo insistiamo con il buy back e riteniamo che lo stesso sia un ottimo modo di continuare ad investire le liquidità in portafoglio”.

Stiamo vivendo il periodo più indecifrabile da molte decine di anni – afferma il gruppo -. Il passo indietro sulla globalizzazione a seguito dell’invasione russa in Ucraina, l’inusitato mismatch tra domanda ed offerta di molte merci, le imprevedibili storture sul mercato del lavoro in tutto il mondo e le difficoltà sulle catene logistiche, sono fenomeni, peraltro concomitanti, i cui effetti sono veramente difficili da prevedere. Va però evidenziata la totale incoerenza tra l’andamento delle partecipate di Tip ed il clima generale che si respira, non solo in Italia. E’ verosimile che il 2022 si chiuda, per TIP e per quasi tutte le partecipate, con risultati record“.

 

Fonte:guidaviaggi.it