Soggiorno, sbarco, Ztl: tornano a fine anno le tasse sui turisti

Arriva fine anno, si fanno i conti e i sindaci scoprono (o già lo sanno) che le casse delle città sono vuote.

Ecco allora che tornano, in maniera prepotente, le tasse sui turisti. Un settore nel quale le amministrazioni comunali italiane mostrano una fervida fantasia.

Non si parla più soltanto di tassa di soggiorno, infatti. Negli ultimi giorni si registra la possibilità per le isole minori di imporre una tassa di sbarco fino a 5 euro per determinati periodi per pagare lo smaltimento rifiuti. E c’è chi, come il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, oltre alla tassa sulle notti pensa di creare una Ztl nel centro storico per battere cassa, soprattutto peri flussi modi e fuggi. E ancora Cortina d’Ampezzo sta puntando a reintrodurre la tassa di soggiorno per pagarsi i costi di organizzazione del Campionato Mondiale di Sci Alpino del 2021.

La tassa di soggiorno, tanto amata dalle amministrazioni comunali, che hanno una possibilità in più di ingressi nel bilancio e tanto odiata da operatori e albergatori che non si sono mai frenati nel ritenerla un balzello ridicolo e inutile, è stata passata al microscopio da Jfc, che ha presentato al sua ultima ricerca a TTG Incontri 2015.

Guardando il problema da un’altra prospettiva: cosa pensano i turisti di questa tassa?

La situazione, generale, fotografata da Jfc mostra 724 Comuni dello Stivale che applicano l’imposta, e che diventeranno 941 con l’avvio della tassazione ai turisti che soggiorneranno nelle strutture ricettive della Provincia di Trento. Il gettito calcolato a livello nazionale si attesta intorno ai 424 milioni di euro, ai quali vanno aggiunti i 10 milioni di euro di incasso che otterranno le 24 città nelle quali si paga la tassa di sbarco.

Eppure, gli italiani sembrano poco turbati dal balzello. Secondo al ricerca Jfc, infatti,  il 47,1 per cento dei connazionali si dice completamente disinteressato, contro in 11,7 per cento che invece ne tiene conto in fase decisionale. In mezzo, nel limbo degli indecisi, un 47,9 per cento di italiani che risponde “dipende”.

Fonte TTG Italia