C’è qualcosa che sottrae, quotidianamente, il 13,8 per cento di fatturato dalle imprese italiane che operano nel settore del commercio e del turismo.
È l’abusivismo.
Secondo i calcoli di Confesercenti, le imprese non in regola dei due comparti arrivano a generare 21,38 miliardi di euro, pari appunto a quasi il 14 per cento del fatturato reale. Ma chi opera con le carte in regola non è l’unico soggetto danneggiato: a farne le spese è anche l’erario, con un mancato gettito fiscale pari a 11,183 miliardi.
Senza contare che una ipotetica regolarizzazione sarebbe in grado di generare la non indifferente cifra di 32mila posti di lavoro.
Per il settore agenzie di viaggi, tour operator e guide turistiche, l’abusivismo si configura dunque come il principale competitor sul territorio nazionale, con un fatturato record da 780 milioni di euro.
Fonte TTG