“Non tutti i problemi si risolvono online. E molte famiglie non hanno un reddito illimitato per correre ai ripari nel caso la loro vacanza sia rovinata”. Parte da qui l’onda di ritorno in agenzia dei clienti. Che arriva da lontano, ovvero da Oltreoceano. Ma molti dei principali trend (nel turismo e non solo) prendono vita proprio negli Stati Uniti. Se la regola vale anche questa volta, per gli agenti di viaggi c’è di che essere felici.
In una approfondita intervista a Skift il ceo di Asta (associazione degli agenti di viaggi a stelle e strisce), Zane Kerby, non esprime dubbi: il 2015 è stato un anno decisamente positivo per la distribuzione turistica.
Questo non significa, tuttavia, che la strada per gli agenti di viaggi sia spianata. Tra i temi affrontanti nell’intervista, non poteva mancare il caso Lufthansa. Sul quale Kerby commenta: “Pensiamo che ogni strategia volta a danneggiare gli agenti sia miope. Ovviamente il business richiede scelte di business, ma con un approccio più ampio, e considerando il valore aggiunto portato dagli agenti di viaggi, pensiamo che questa non sia una buona strategia. Gli agenti portano i clienti più fedeli”.
Il 2016, comunque, richiederà qualche sforzo agli agenti di viaggi. “Dovranno conoscere il loro cliente dentro e fuori” rimarca Kerby. E aggiunge: “Devono capire veramente che lavorano per i viaggiatori. Se comprenderanno questo il futuro sarà molto, molto brillante”.
Fonte TTG Italia