L’analisi emersa nel corso dei lavori di Italian Cruise Day, evento svoltosi a Civitavecchia sotto la regia di Risposte Turismo.
Società di crociere a confronto, bilanci e progetti di rinnovo per il futuro. Qualche ammissione di carenza da parte delle autorità portuali per le infrastrutture e la ricerca di nuovi approdi per sollecitare il cliente repeater. Tutto questo, insieme a tante speranze per il futuro del mercato italiano, che ha ancora grandi potenzialità di crescita, è emerso durante i lavori di Italian Cruise Day, evento svoltosi a Civitavecchia nei giorni scorsi. I lavori sono stati coordinati da Francesco Di Cesare, presidente di Risposte Turismo.
Il porto principale italiano rimane Civitavecchia con oltre due milioni di passeggeri movimentati, seguito da Venezia e Napoli. In crescita il prodotto fly and cruise e i croceristi under 30. All’evento hanno preso parte i big delle società di crociera, che con reciproco fair play hanno illustrato ognuno i propri programmi, le proprie opportunità di crescita. “Le toccate navi previste per il 2016 saranno inferiori a quelle del 2015 – ha commentato Francesco Di Cesare -. E questa contrazione è una inspiegabile contraddizione per la crescita.
Le previsioni per il 2015 ci dicono che supereremo gli 842.000 turisti italiani che hanno fatto una crociera lo scorso anno, ma che siamo ancora lontani da quel milione di passeggeri italiani, auspicato da tutto il settore”. Nel suo intervento, Pierfrancesco Vago, chairman di Clia Europa, ha sottolineato che “ogni toccata nave genera mezzo milione di euro di indotto e che i lavori per l’allungamento di 27 metri di 4 navi Msc effettuati a Palermo, hanno dato vita a 102.000 posti di lavoro”. Vago ha poi evidenziato il grosso problema del Nord Africa. “Una tragedia anche per noi, come il problema delle navi che transitano a Venezia – ha detto -. In effetti non succede niente, ma intanto persino l’Unesco ha minacciato di togliere Venezia dai beni dell’Umanità se non si arriva a una risoluzione che vada bene per tutti. Oggi si è intervenuti posizionando a Venezia navi di stazza inferiore”.
Leonardo Massa, country manager Italia di Msc, ha ricordato la novità della destinazione Cuba per il prossimo anno con voli diretti da Milano e via Madrid per chi parte da Roma e Sud Italia e che nel prossimo quinquennio la società raddoppierà l’offerta dei posti letto. “Entro il 2022 altre 7 navi entreranno in flotta. Ma è anche essenziale la capacità del porto di accogliere, di dare il benvenuto. L’impatto è straordinariamente importante per il crocerista che scende a terra”. Carlo Schiavon, sales & marketing director Costa, ha sottolineato che la società ha puntato sulla qualità delle materie prime e sull’ambiente. “Avremo nuove navi a impatto zero che ridurranno consumi e impatti inquinanti. Inoltre abbiamo deciso di reperire il massimo dei cibi freschi negli scali toccati. E con le navi Neo Collection – ha rimarcato il manager – offriamo esperienze diverse. Essendo queste navi di stazza inferiore, possono approdare in porti più piccoli.
Le crociere Neo Collection sono slow, offrono soste più lunghe e servizi di livello superiore”. Per Gianni Rotondo, direttore generale per l’Italia di Royal Caribbean, il traffico in Italia è destinato a svilupparsi ulteriormente. “Noi abbiamo immesso in Italia le navi più grandi che attualmente sono sul mercato – ha evidenziato Rotondo -. Ma con le navi Azamara forniamo un prodotto esclusivo di lusso e alternative su porti più piccoli e meno battuti”. Tutti concordi i big delle società di crociera, sull’importanza dell’intermediazione, che produce mediamente il 90% del fatturato.
Il raggiungimento di due milioni di italiani in crociera, tema di un dibattito, è stato definito un sogno, ma che potrà realizzarsi solo con l’offerta di nuove destinazioni, con il superamento degli ostacoli infrastrutturali e regolatori, una buona comunicazione e con un buon lavoro da parte delle agenzie di viaggi.
Fonte Guida Viaggi