Puntare sui segmenti ad alta redditività il target di Uvet, mentre per Gattinoni l’obiettivo è rispondere alla formula dell’integrazione verticale che sta funzionando; prossimo papabile obiettivo il Sud.
Non ci si può mai permettere di fermarsi. Il mondo della distribuzione lo vive ogni giorno e quando la crescita non è una esplicita esigenza interna è in qualche modo il mercato ad imporla. Qualche esempio? Il Gruppo Uvet potrebbe essere soddisfatto del suo processo di integrazione – verticale e orizzontale – ma trova sempre qualche segmento dove scommettere sulla propria leadership, ultimo della serie quello degli eventi, in modo da bilanciare – a seconda delle condizioni economiche di mercato – l’equilibrio del proprio conto economico.
Altro caso? Quello di Gattinoni Travel Network. C’è un elemento in più nella decisione di rilevare Marsupio Group, che non viene esplicitato chiaramente nelle dichiarazioni ufficiali. La ragione è sì un rafforzamento nel progetto di integrazione orizzontale, ma l’obiettivo è fare fronte comune per rispondere alla formula dell’integrazione verticale che sembra funzionare, e molto bene, basti vedere le crescite dei network partecipati dal Gruppo Alpitour. E proprio su quelle realtà l’alleanza Gattinoni-Marsupio potrebbe “pescare” qualche punto vendita insoddisfatto e in cerca di una nuova casa. Lo sa bene il networking turistico quanto sia difficile trattenere le agenzie di viaggi e il turnover è sempre dietro l’angolo.
Altro aspetto da non trascurare, poi, è che Gattinoni sarà “condannato” (non me ne voglia il presidente, è una forzatura giornalistica, ndr) a crescere. Con Marsupio ambisce ad un’espansione al Centro-Sud che come “network del Nord” non sarebbe riuscito ad ottenere in tempi brevi. L’autonomia è un’esca preziosa – e sicuramente un valido elemento strategico – per convincere l’acquisito e soprattutto i prossimi partner tanto “gelosi” delle proprie caratteristiche e non particolarmente propensi a farsi colonizzare dal Nord.
Ora la “caccia” continua e c’è da scommettere che il prossimo “acquisto” riguarderà un network del Sud. Corsi e ricorsi storici, ma il progetto Itn di Mario Malerba, tra i pochi ad essere riuscito a suo tempo ad annettere punti vendita lungo tutto lo Stivale, si dimostra sempre valido. A maggior ragione per chi ha fatto del format orizzontale il suo business model. l.d.
Fonte www.guidaviaggi.it