Bluvacanze, la due diligence e la storia di Barceló & Co.

Non è certo la prima volta che il mercato rumoreggia sul conto di Bluvacanze. Da diverso tempo, praticamente in contemporanea con l’operazione di acquisizione targata Msc-Aponte, si immaginava un’exit per la società crocieristica, inizialmente non troppo convinta del passo nella distribuzione. Ora fonti di mercato sostengono che sia in corso una due diligence, la classica attività di investigazione e di approfondimento di dati contabili che si associa a transazioni di vendita.

I gossip – di questi si tratta in quanto da parte del diretto interessato non ci sono dichiarazioni in merito – vanno ben oltre questo singolo elemento, preludio di un riassetto societario, e ipotizzano altro: uno spin off di Cisalpina, che potrebbe entrare in un network specializzato nel bt, e una vendita di Bluvacanze-Vivere&Viaggiare a gruppi turistici del calibro di Barceló o Alpitour.

Certo il momento attuale vede una forte esposizione mediatica del Gruppo Bluvacanze, dallo spot televisivo al recente roadshow di Blunet, dal rilancio del marchio Going al debutto della formula in franchising. Ma quali sarebbero i pro e i contro di un eventuale passaggio di mano? Non dimentichiamoci che anche sul conto di Gattinoni si è andati avanti per mesi e mesi a parlare di vendita per poi assistere all’annessione di Marsupio Group.

In questo caso a chi potrebbe far comodo inglobare il gruppo? Barceló aveva sì espresso il suo desiderio di entrare nel mercato italiano, ma negli ultimi mesi ha mostrato un cambio repentino di rotta e in attesa di vendere al miglior offerente Ávoris, la divisione viaggi del gruppo, si dichiara pronto a scalare la classifica dei network alberghieri a livello mondiale.

Alpitour potrebbe avvantaggiarsi dell’annessione di un nuovo consistente gruppo di agenzie in vista di uno sbarco in Borsa che valorizzerebbe un’azienda integrata verticalmente e con un forte controllo sul fronte distributivo. In questo caso però si deve anche riconoscere che la campagna affiliazioni di Welcome Travel Group – molto aggressiva – e più in generale dei gruppi distributivi co-partecipati da Alpi e Costa Crociere sta funzionando bene e potrebbe non essere indispensabile procedere con nuove integrazioni.

C’è anche da valutare l’aspetto degli attuali azionisti: Msc Crociere che con il suo piano di espansione flotta ha bisogno di un network particolarmente amico. Poi, nonostante le agenzie di viaggi riconoscano che le società di crociere stanno spingendo il canale della vendita diretta, i risultati concreti prodotti dal canale diretto sono ancora al di sotto delle aspettative e la distribuzione tradizionale resta il partner più affidabile, grazie alla sua azione di consulenza sul cliente finale. Infine, chi conosce l’armatore Aponte sa bene che il suo motto è sempre stato quello di non vendere. Mai. Le evoluzioni dei prossimi mesi ci diranno se si tratta di un ennesimo falso allarme o di un indizio concreto.

Fonte www.guidaviaggi.it